La Storia: sul mercato da 80 anni...

Nell’autunno del 1942, in concomitanza con i pesanti bombardamenti alleati sulle città del triangolo industriale dell’Italia settentrionale, chi poteva “sfollava” in campagna per cercare di sopravvivere oltre che ai bombardamenti, anche al “tesseramento” del cibo delle grandi città. E’ così che mio nonno ed omonimo “Giovanni Giordanino”, con mio padre poco più che in fasce, dalla natale Torino emigrava a “Rivergaro” in casa di mia nonna, con quattro mobili, senza più alcun lavoro (la ditta di cui era stato dipendente negli ultimi 6-7 anni aveva chiuso l’attività), e con prospettive a dir poco fosche. Ciò nonostante, all’inizio del 1943, vale a dire a 44 anni appena compiuti, con la sola “forza della disperazione” s’iscriveva alla Camera di Commercio di Piacenza come Ditta individuale avente per oggetto l’estrazione e lavorazione di materiale lapideo, la costruzione e manutenzione di strade, la realizzazione d’opere edili e quant’altro attinente.
Ottenne subito il primo incarico dall’allora Azienda Autonoma Strade Statali A.A.S.S.(Compartimento di Bologna) odierna ANAS, che gli affidava il servizio di sgombro neve della S.S. 45 di “Val Trebbia”, nel tratto compreso tra le località Rivergaro e Perino.
Da quel momento, barcamenandosi tra mille difficoltà ma almeno con la “pancia piena” (a Rivergaro, anche in fase di piena guerra, pur dovendo ospitare in casa i militari tedeschi della guarnigione, tuttavia il cibo non mancava), mio nonno riuscì a proseguire l’attività fino alla fine della guerra. E la sua perseveranza fu premiata, tant’è che ricevette subito vari incarichi per opere di ricostruzione post – bellica sia dall’A.A.S.S. sia dal Comune di Piacenza.

L’esperienza accumulata dal 1924 in avanti come assistente di cantiere della “Puricelli S.p.A.”, che lo aveva portato a seguire cantieri in mezza Italia, lo spinse ad installare il primo piccolo impianto di frantumazione sul fiume Trebbia tra il 1947 ed il 1949, dapprima all’interno di un’area comunale in affitto, ed in seguito dove tuttora si trova. Caratterizzato da una struttura molto grezza e succinta, l’impianto prevedeva un’alimentazione sia manuale che con autocarro del materiale alluvionale, che dalla tramoggia veniva in primo luogo destinato alla sgrossatura tramite frantumazione primaria, ed in seconda fase alla macinazione e selezione, previo carico e passaggio in apposito elevatore a tazze aperto.

Anno 1953: nuovo sito a Marsaglia

Pochi anni dopo, all’inizio del 1953 si accingeva ad allestire, sempre in fregio al fiume Trebbia ma in località “Marsaglia” (PC), un altro piccolo impianto di frantumazione, sempre piuttosto grezzo ma che già presentava, pur nella notevole somiglianza in quanto a struttura e ciclo produttivo a quello di Rivergaro, l’elemento innovativo di un elevatore a tazze sigillato in apposita carpenteria metallica. La procedura era comunque la medesima utilizzata a Rivergaro: la manodopera provvedeva ad accumulare manualmente i ciottoli di una certa pezzatura pescati nell’alveo del fiume, per poi depositarli nella benna di un trattore-pala e/o nel cassone ribaltabile di un glorioso camion “Dodge”, che a loro volta procedevano a stoccarli a cumulo quale scorta di materia prima da lavorare, o a portarli direttamente a destinazione nella tramoggia di alimentazione dell’impianto pronto a frantumarli.

Anni '60: primi investimenti

L’impresa andava dunque consolidandosi, nonostante le risorse economiche non le consentissero di compiere il “salto di qualità”; mio nonno seppe comunque ben traghettare l’azienda in questo delicato periodo di transizione, senza tralasciare investimenti importanti che si sveleranno fondamentali per il proseguo dell’attività.

Quand’ecco, appunto, che nel 1962 veniva acquistato il primo contenuto impianto di produzione conglomerati bituminosi, un “SIMESA D6” dalla capacità produttiva di “ben 3-4 mc/ora”!

Due anni dopo, nel 1964, veniva per la prima volta ristrutturata l’area dedicata alla frantumazione.

Passo dopo passo, nel 1974 si compiva la ristrutturazione del ramo “bitumati”, in occasione della quale il primo impianto lasciava il posto ad un altro più potente, un “SIMESA D7 PLUS” dalla produttività di circa 10-11 mc/ora

Anno 1975: passaggio a S.R.L.

Nel maggio del 1975 si assisteva al passaggio da ditta individuale a Società a Responsabilità Limitata “LL.PP. GIORDANINO GIOVANNI s.r.l.”, durante il quale mio padre assumeva la carica di Legale Rappresentante. Dal 1976 mio nonno passava definitivamente la mano al figlio “Luigi”, Amministratore Unico della Società, costituita per la precisione il 27 Maggio 1975, ed iscritta il 22.08.1975 al n. 93047 del registro Ditte della C.C.I.A.A. di Piacenza.

Preso come modello di riferimento l’operato del fondatore, mio padre seppe ingegnosamente far fruttare le risorse acquisite, cosicché nel 1979 intraprendeva una nuova sostituzione dell’impianto dei “neri” con il più grande “Brenna M45” della produttività di 20 mc/ora.

Anno 1982: ammodernamento ramo frantumazione

Nel 1982 ristrutturava radicalmente il “frantoio”, che veniva migliorato e potenziato con l’installazione di nuovi macchinari e tecnologie di lavorazione (vagli vibranti, mulino, frantoio primario ed elevatore a tazze).

Anno 1987: acquisizione ramo calcestruzzi

Nel 1986 la Società decideva di intraprendere la produzione e la vendita del calcestruzzo preconfezionato, rilevando la centrale da un’altra ditta che nel 1977 l’aveva impiantata su una parte dell’area di cantiere allora in affitto. Nasce in quel frangente la cronistoria di questo ramo aziendale, e più precisamente il 1° Gennaio 1987, con quella centrale “IME AMERICA SUPER 5” piuttosto malandata, un’autobetoniera ed una pompa autocarrata ex proprietà, nonché un’altra autobetoniera di un contoterzista.

All’inizio del 1987 si avventurava in un nuovo ingente investimento per la sostituzione del ramo bitumati, durante la quale il “Brenna M45” cedeva il posto all’impianto di tutt’altre dimensioni e prestazioni “ROCCHIETTI ROCK MIX 70”, della capacità produttiva ben superiore e pari a 70 tonn/ora.

 

Fu sufficiente arrivare al 1993, anno di ricorrenza del “cinquantenario” d’attività, per costatare l’estensione del parco macchine, con un aumento delle autobetoniere di proprietà (salite a tre) e con l’acquisto di una pompa autocarrata decisamente più moderna. 
Nel 1997, la centrale stessa subiva alcune modifiche volte ad ottenere gli standard necessari ad acquisire la certificazione di prodotto, rilasciata poi nel dicembre 1999.

E’ in quest’ottica che avviene la sostituzione dell’obsoleta cabina di comando con una ben più ergonomica e consona all’attività, dotata di quadro di carico totalmente informatizzato, e con annesso laboratorio completo d’apposita apparecchiatura per prove e prelievi.

Anno 2000: ammodernamento ramo bitumati

Nel 2000, l’impianto dei “bitumati” veniva nuovamente sottoposto a manutenzione straordinaria, e potenziato con la sostituzione di nastri trasportatori e tamburo essiccatore, oltre che con l’inserimento di elevatori a tazze per filler ed inerti, e di tutto un nuovo ciclo di vagliatura ed impasto a mescolazione discontinua.

Anno 2001: ammodernamento ramo calcestruzzi

L’anno successivo, l’impianto dei “calcestruzzi” veniva completamente ristrutturato. Rimpiazzato con uno del tutto nuovo a livello di carpenteria (tramogge di alimentazione), e soprattutto di tecnologia di carico (coclee, strumenti di pesatura, nastri di carico, sili cemento, filtri aspirazione ecc…).

Arriva il sottoscritto...

Contestualmente a questa fase d’ammodernamento e transizione, con l’inizio del nuovo millennio giungeva anche l’ora del mio ingresso in attività, nella veste di rappresentante la terza generazione dei “vertici aziendali”.

Motivato da una forte componente affettiva, mutuata da esperienze umane e lavorative passate, e quanto mai predisposto per natura a concretezza e “pragmatismo”, mi accingevo ad intraprendere un nuovo ed impegnativo cammino. Pronto a ripercorrere fedelmente l’operato paterno, e facendo tesoro di preziosi insegnamenti, cercavo di conoscere al più presto le varie sfaccettature della realtà d’impresa e di assimilare lo “spirito” della gestione aziendale.

...seguito dall'ing. Daniele

Conseguita la laurea in ingegneria civile nel giugno 2004, e maturata una valida esperienza lavorativa presso la società di gestione pavimentazioni aeroportuali “SEA”, mio fratello Daniele decide di mettere a disposizione della ditta nuovo capitale umano e know-how, specialmente per quanto concerne le opere di pavimentazione stradale.

Nasce pertanto, in tale contesto, una complementarità nel modo di operare, che vede l’ing. impegnato nella Direzione Tecnica dei cantieri esterni, ed il sottoscritto nella gestione e manutenzione di impianti ed attrezzature produttive presso la sede operativa.

Anno 2008: trasformazione in S.P.A.

La Storia - Giordanino spaCon l’inizio del 2008 la “Giordanino” riesce finalmente a tagliare l’agognato traguardo del passaggio da Società a Responsabilità Limitata a Società per Azioni.

Unitamente ad un notevole aumento di capitale sociale, coglie l’occasione per ridefinire la spartizione delle quote societarie, accorpare presso un unico indirizzo sede legale, amministrativa ed operativa, e razionalizzare l’ormai superata ragione sociale nell’odierna “GIORDANINO S.P.A.”.

Anno 2011: nascita Consiglio di Amministrazione

Nel dicembre 2011 la società provvede ad implementare un riassetto societario mediante la creazione di un Consiglio di Amministrazione, la cui Presidenza viene attribuita al sottoscritto che, contestualmente, assume la carica di “Legale Rappresentante” dell’impresa.

Giovanni Giordanino